Rabarbaro, come coltivarlo? Come ottenere gambi di rabarbaro belli, rossi e dolci? Ecco i consigli che applichiamo alle nostre piante!
Con l’arrivo della primavera dalle radici delle piante di rabarbaro nascoste dalla terra spuntano i primi germogli. Questi sono destinati a diventare meravigliosi gambi con cui poter fare deliziose ricette al rabarbaro.
La coltivazione del rabarbaro prevede dunque alcune azioni importanti per ottenere un prodotto di qualità, succulento e dal sapore dolce.
1.La concimazione organica
Per coltivare il rabarbaro serve il giusto concime. Per la concimazione del rabarbaro si può usare letame o compost ben maturi, che danno il giusto apporto di nutrienti alla pianta, in particolare l’azoto, di cui il rabarbaro è ghiotto.
Un’ottima alternativa è l’uso di stallatico, anche pellettato, che potete trovare in qualsiasi negozio specializzato. Non abbiate paura di nutrirlo… il rabarbaro mangia tanto!
2. La forzatura del rabarbaro
Questo antico metodo inglese che vi lascerà a bocca aperta. Il trucco è semplice: impedire alla pianta del rabarbaro di produrre clorofilla, di modo che tutta l’energia accumulata nella radice sia utilizzata per il gambo.
Con l’aiuto di campane munite di coperchio, da apporre sopra alle piante all’inizio della ripresa vegetativa, si può ottenere un prodotto di altissimo livello. Trascorse un paio di settimane (il tempo dipende molto dalle temperature) la campana viene rimossa e si possono raccogliere delle splendide coste di rabarbaro dal caratteristico colore rosso acceso, con il cuore bianco, tenere e dolci. Sono talmente tenere e dolci da poter diventare snack ideali per una pausa di metà mattina!
Per la forzatura del nostro rabarbaro durante la coltivazione noi usiamo campane di terracotta prodotte appositamente per noi da Vasco Venturi, che danno anche un tocco particolare al nostro giardino. Non trovate? (foto)
3. Piantare trifogli
Un metodo semplicissimo per tornare ad un’armonia con la natura e le sue leggi. Il rabarbaro, soprattutto in questa fase della sua crescita, ha bisogno di molto azoto per sviluppare le sue grandi foglie. Il trifoglio, come tutte le leguminose, è una pianta azotofissatrice: ospita all’interno di alcuni noduli sulle radici dei batteri che rendono l’azoto disponibile per la pianta.
Se coltivate il rabarbaro, provate a piantare il trifoglio, magari le varietà più colorate ed ornamentali, nelle vicinanze del vostro rizoma: tappezzerà il terreno impedendo alle infestanti di crescere e…potrete usarlo nelle prime insalate primaverili!